Il Laboratorio Leopardi coinvolge altre università nei progetti di ricerca

Verona – Bologna

Proseguono le attività del Laboratorio Leopardi dell’Università di Roma “Sapienza”, che ha stretto collaborazioni stabili con altre università per la realizzazione di importanti progetti di ricerca su Giacomo Leopardi. Tra la fine di febbraio e la prima metà di marzo si sono finora tenuti quattro seminari presso le Università di Verona e di Bologna.

A Verona è attivo da tempo il progetto di ricerca “ Eredità di Leopardi”, diretto da Massimo Natale, il cui redattore capo è Vincenzo  Allegrini, un giovane studioso del Laboratorio Leopardi.

Giovedì 9 marzo, nell’ambito di questo progetto, si sono svolti presso l’aula Olimpia del Dipartimento di Culture e Civiltà dell’ Università degli Studi di Verona due seminari: Fortuna di un canto leopardiano: ‘La ginestra’, di Massimo Natale; e Il Leopardi di Bontempelli di Giuseppe Sandrini.

I prossimi seminari di questa serie si terranno giovedì 23 marzo, e riguarderanno Leopardi nella letteratura triestina (di Giuseppe Sandrini) e Il Leopardi di Penna (di Jacopo Galavotti, Humboldt Stiftung-Freie   Universität Berlin). L’obiettivo di questo progetto è la costruzione di una mappa dell’eredità di Leopardi, ovvero un archivio di tutti i luoghi testuali in cui i poeti dell’Ottocento e del Novecento italiano si sono ispirati, in vari modi, ai Canti di Leopardi (citandone alcuni versi o parole, riprendendone alcuni nuclei tematici, immagini, metafore ecc.).

Nei primi due seminari tale fenomeno è stato studiato da due punti di vista complementari; esplorando, da un lato, le tracce di memoria leopardiana nei testi del grande poeta perugino Sandro Penna; dall’altro l’influsso sui poeti successivi di uno dei più celebri canti leopardiani, La ginestra.

Anche all’Università di Bologna si sono tenuti due seminari. Il primo giovedì 23 febbraio

(Aula Seminari): Fra le carte del (“povero”?) Cancellieri, tenuto da Marcello Dani.
Questo intervento fa parte di un ciclo mensile nell’ambito del progetto PRIN “Leopardi e i classici antichi: un archivio digitale”, in collaborazione tra Sapienza-Laboratorio Leopardi, e le Università di Verona, Bologna, e Trento, in collaborazione con il progetto di ricerca “Alma Idea” dedicato a “Leopardi a Roma”, a cura di Andrea Campana.

Il secondo seminario bolognese si è tenuto venerdì 10 marzo: una collaborazione tra il Laboratorio Leopardi  e l’ ADLab ,  il Laboratorio Analogico Digitale  dell’ Università di Bologna.
Pasquale  Stoppelli, in dialogo con Federico Condello e Paola Italia, ha discusso nel suo intervento Vero, falso, verosimile. Ancora sugli abbozzi dell’ “Infinito” l’interessantissimo caso di alcuni manoscritti che presentano alcuni abbozzi in prosa del più celebre canto di Leopardi, L’Infinito, ma la cui attribuzione è molto incerta. Sono veramente di mano del poeta o sono invece stati falsificati?

Durante il seminario, seguito da studenti specializzati in filologia d’autore, si è discusso di come si può riconoscere un falso, attraverso indizi di natura filologica, tematica, stilistica, grafologica ecc.

Tutti i seminari sono stati trasmessi anche in streaming, con grande partecipazione di studiosi e studenti dall’Italia e dall’estero.