A Firenze il seminario su “Leopardi: la voce perduta”

Firenze

Giovedì 3 aprile Franco D’Intino (Sapienza Università di Roma – Laboratorio Leopardi) ha tenuto un seminario su Leopardi: la voce perduta presso l’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Lettere e Filosofia.

L’incontro si inserisce nel quadro di una serie di seminari di Estetica per il Corso di Lettere Antiche/Moderne (a cura di Mariagrazia Portera), che vertono intorno al tema della voce, tra i quali quelli di Nicola Turi (Università di Firenze), Letteratura per l’ascolto: la voce che passa dal medium radiofonico (19 marzo 2025) e Francesco Bausi  (Università di Firenze), Oralità e scrittura tra novella e facezia (27 marzo 2025).

Nel corso del seminario sono stati trattati temi fondamentali per la cultura e la poesia moderna, soprattutto nel passaggio dal Settecento all’Ottocento, in cui la poesia (spesso improvvisata) ha perso in gran parte il proprio carattere di oralità/auralità legato anche alla recitazione nei circoli, le accademie e i salotti, e ha acquisito uno statuto legato maggiormente alla lettura silenziosa e solitaria per mezzo dei libri che iniziavano a circolare più diffusamente in molti ambienti.

Giacomo Leopardi ha riflettuto a lungo e intensamente su questa trasformazione, ne ha parlato nel suo Zibaldone di pensieri (soprattutto a proposito della poesia omerica), e l’ha rappresentata sia nelle Operette morali (in particolare l’Elogio degli uccelli, 1824), sia nei Canti (in particolare A Silvia, 1828). Il seminario, a partire dal saggio di Franco D’Intino L’immagine della voce. Leopardi, Platone e il libro morale (2009), ha toccato anche la diffusione contemporanea di pratiche poetiche che hanno recuperato la potenza e l’immediatezza della voce (slam poetry), accompagnate spesso dalla musica.

Il seminario si è concluso con una ricchissima discussione suscitata dalle tante domande degli studenti e degli studiosi presenti, tra cui  Monica Ballerini (Università di Firenze), co-curatrice dell’edizione digitale dello Zibaldone (Zanichelli).

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