“Letture leopardiane dell’Antichità”. Convegno internazionale in Germania

Trier (Germania)

Si è svolto a Trier, in Germania, dal 23 al 25 novembre 2023 un grande Convegno internazionale dal titolo  “Leopardis Lesarten der Antike” / “Letture leopardiane dell’Antichità”.

Si tratta dell’importante Giornata di studi organizzata ogni due anni dalla Deutsche Leopardi Gesellschaft (Società di Studi leopardiani tedesca), quest’anno in collaborazione con l’Istituto di Romantica dell’Università di Trier (Treviri), a cura di Barbara Kuhn (Università di Eichstätt ) e di Paul Strohmaier (Università di Trier).
Al Convegno hanno partecipato ben cinque membri del Laboratorio Leopardi, invitati a tenere relazioni su vari aspetti del rapporto di Leopardi con gli Antichi, sia Greci che Latini.
Ha inaugurato il convegno Franco D’Intino (Roma Sapienza, Laboratorio Leopardi),  con una relazione su Leopardi e il pensiero politico antico.

Marc Focking (Università di Amburgo) ha parlato della figura di Bruto in Leopardi (Leopardis Brutus und der politische (Selbst-)Mord); Christoph Soding (Università Humboldt di Berlino) dell’eroismo nelle canzoni politiche (Konfigurationen von Heldentum in Leopardis politischen Canzonen). Al rapporto con poeti greci e latini si sono dedicati Valerio Camarotto (Roma Sapienza, Laboratorio Leopardi) per Esiodo, Lucrezio e Ovidio (riguardo al mito delle origini: I ‹principii del genere umano›. Leopardi tra Esiodo, Lucrezio e Ovidio); Paolo Colombo (Trento) per la poesia epica (Dai ‹tempi eroici› alla ‹civiltà provetta›. Leopardi e i destini dell’epopea); Diego De Brasi (Trier) per la Batracomiomachia pseudo-omerica (Il persistente interesse di Leopardi per la Batrachomyomachia); Fulvio Vallana (Torino) per Virgilio (Un’antichità di secondo grado. La posizione di Virgilio nel sistema leopardiano); Vincenzo Allegrini (Roma Sapienza, Laboratorio Leopardi) per la poesia elegiaca latina (Su Leopardi elegiaco e Properzio).

Due interventi si sono focalizzati sull’interesse leopardiano per gli strati più arcaici della civiltà antica: Martina Piperno (Roma Sapienza, Laboratorio Leopardi) ha parlato della riflessione leopardiana sulle civiltà italiche e preromane (Dove la filologia si arrende. Leopardi e il mondo preromano); Elisabetta Brozzi (Roma, Laboratorio Leopardi) degli studi leopardiani sulle iscrizioni (La ‹voce muta› dell’antico. Iscrizioni e frammenti per un’archeologia linguistica). Non è mancata una riflessione sulla filosofia, negli interventi di Franco Trabattoni (Milano) su Antica e moderna filosofia nello Zibaldone e di Aretina Bellizzi (Trento) sul controverso rapporto con Platone (Non solo Platone. Socratici e platonici tardi nella ricodificazione di un canone). Il classicista Bardo M. Gauly  (Eichstätt ) ha infine indagato gli interessi naturalistici di Leopardi in relazione alle fonti romane (Römische Naturgeschichte bei Leopardi).

Vivissimo è stato l’interesse dei molti partecipanti, che hanno animato la discussione dopo ogni intervento, in entrambe le lingue. La Deutsche Leopardi Gesellschaft ha garantito che la pubblicazione degli Atti di questo convegno avverrà in tempi rapidi, e ha dato appuntamento al prossimo Convegno, che si terrà a Monaco di Baviera.

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