Roma
Giovedì 25 gennaio si è tenuta presso la Biblioteca Nazionale Centrale la presentazione del volume di Elena Porciani “Il tesoro nascosto. Intorno ai testi inediti e ritrovati della giovane Morante, con sei storie e una poesia dell’autrice”. Il volume, pubblicato recentemente da Quodlibet, fa parte del ciclo “Spazi 900: letture, incontri, confronti”.
Elsa Morante, che per molti è la maggiore narratrice del Novecento, aveva un rapporto privilegiato con Giacomo Leopardi, all’opera del quale si è continuamente ispirata per molti temi e in generale per una visione del mondo all’insegna di profondi valori etici. Per questo è una autrice cara al Laboratorio Leopardi, che ha accettato di partecipare a questa occasione di scoperta e discussione.
Dopo i saluti di Eleonora Cardinale, in rappresentanza del Direttore Stefano Campagnolo, sono intervenuti Franco D’Intino (Sapienza Università di Roma – Laboratorio Leopardi) e Siriana Sgavicchia (Università per Stranieri di Perugia) per illustrare la ricchezza del volume, uno studio organico su una grande quantità di materiali, finora sconosciuti, risalenti agli anni Trenta: o del tutto inediti o pubblicati su riviste dell’epoca e poi dimenticati. In appendice sono ripubblicati sette dei testi già editi (sei racconti e una poesia), di cui finora si erano perse le tracce.
Molti altri testi, del tutto inediti, e riemersi alla luce in seguito alle recenti donazioni fatte al Fondo Morante della Biblioteca Nazionale da Daniele Morante e Carlo Cecchi, sono analizzati e messi in relazione agli altri scritti di Morante, nonché datati sulla base di molteplici indizi e testimonianze.
Elena Porciani, che insegna presso l’Università della Campania, è una delle maggiori studiose di Elsa Morante, ha già pubblicato altri due volumi sulla produzione giovanile, e sta per dare alle stampe per Carocci un profilo critico-biografico dell’autrice. Dopo le presentazioni, Elena Porciani ha illustrato il suo lavoro rispondendo alle numerose domande del pubblico presente, di studenti, studiosi e lettori.
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