Milano
Lunedì 30 ottobre, presso l’ Università degli Studi di Milano, si è tenuto un importante convegno internazionale sulla diffusione di Montaigne in altre lingue e letterature. Sono intervenuti alcuni tra i maggiori specialisti di Montaigne da Italia, Francia, Inghilterra e Spagna.
Concetta Cavallini (Bari) ha parlato della lingua di Montaigne; Margherita Palumbo (Roma) e Monica Barsi (Milano) hanno parlato rispettivamente delle due più importanti traduzioni italiane antiche, quelle di Girolamo Naselli e quella di Girolamo Canini (XVI e XVII secolo); Gabriel Aranzueque (Madrid) ha illustrato la vicenda del traduttore spagnolo Diego de Cisneros (XVII secolo); dell’area tedesca si sono occupati Jean Balsamo (Reims) e Maurizio Pirro (Milano); di quella inglese Giovanni Iamartino (Milano). Warren Boutcher (Queen Mary London) ha disegnato una mappa della diffusione europea degli Essais sulla base di dati di prima mano tratti da cataloghi di biblioteche e di editori (XVII secolo). Alessandra Preda (Milano) si è soffermata sui lettori milanesi di Montaigne;
Franco D’Intino (Roma Sapienza, Laboratorio Leopardi) ha esplorato la diffusione del grande autore francese nell’Italia del Settecento e del primo Ottocento, focalizzando l’attenzione in particolare su tre grandi autori: Alfieri, Foscolo e Leopardi. La sua partecipazione al convegno si inserisce infatti nel quadro delle ricerche del Laboratorio Leopardi sui rapporti tra Leopardi e Montaigne.
Al convegno hanno partecipato moltissimi studenti, che hanno affollato l’aula ponendo domande che hanno animato una ricchissima discussione.
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