L’addio a Brian Wilson: l’artista molto amato da Christian

Los Angeles (USA)

La notizia della recente scomparsa di Brian Wilson, anima creativa e voce leggendaria dei Beach Boys, ha commosso il mondo della musica e milioni di appassionati che nelle sue canzoni hanno trovato una colonna sonora di gioie e malinconie. Figura rivoluzionaria, Wilson ha saputo trasformare storie personali e fragilità in una musica universale, capace di dialogare con più generazioni.

Christian, all’epoca sedicenne, aveva avuto l’occasione di incontrare il fratello di Brian Wilson a Chicago, durante un viaggio negli Stati Uniti, e quell’incontro fu per lui indimenticabile. Noto a tutti per la sua conoscenza “da vero esperto” del repertorio dei Beach Boys, di cui conservava gelosamente molti album rari, oggi disponibili presso la Biblioteca Chris Cappell, Christian esprimeva spesso la sua ammirazione per Brian, da lui considerato “il più grande compositore degli anni ’60”. Quella vitalità creativa, quella capacità di dare forma all’invisibile attraverso la musica, sono i tratti che Christian ha sempre cercato nella propria produzione artistica, dedicando attenzione quasi ossessiva al dettaglio e alla coerenza interiore tra emozione e suono.

“Ogni canzone coglie i miei sentimenti, malinconie, speranze, sogni, esperienze ed idee in particolari momenti della mia infanzia, adolescenza e maturità. Ogni canzone contiene una storia, e ogni canzone è parte di me”, scriveva Christian nei suoi appunti. In questo, il suo sentire era profondamente affine proprio a quello di Wilson: entrambi capaci di svelare, tra le note, la geografia di un’anima in perenne tensione verso la luce.

Ricordare Wilson oggi, attraverso le parole e la sensibilità di Christian, significa celebrare la bellezza di uno sguardo mai superficiale sulla musica e sulla vita, consapevoli che – come accade nei grandi artisti – ciò che resta è la luce che siamo riusciti a sprigionare.

Il racconto dell’amica Valentina a Chicago