Al via il nuovo ciclo di seminari del Laboratorio Leopardi

Roma

Martedì 11 ottobre, presso la moderna sede “Marco Polo” del Dipartimento di studi europei, americani e interculturali della Sapienza, si è tenuto il primo di un ciclo di seminari sul tema ”Istituzioni giuridiche e cultura del romanzo”.

Il tema è stato scelto a causa dell’importanza che il diritto ha sempre rivestito nella civiltà umana. La riflessione sulla giustizia (e sull’ingiustizia) e sui suoi strumenti si fa particolarmente interessante con la nascita degli Stati moderni, e non si deve dimenticare che il primo best-seller “moderno” in lingua italiana è il libro Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, nonno materno di Alessandro Manzoni. Le istituzioni giuridiche sono spesso, non a caso, al centro degli intrecci romanzeschi, e più in generale della riflessione filosofica, nei maggiori scrittori della modernità (tra i quali lo stesso Manzoni e Giacomo Leopardi).

Al ciclo parteciperanno affermati studiosi italiani e stranieri, e giovani ricercatori, tra i quali due membri del Laboratorio Leopardi, che ha organizzato la serie insieme ad alcuni studiosi di letteratura inglese e francese del Dipartimento. Gli studenti iscritti che produrranno lavori a partire dalle relazioni ascoltate otterranno crediti formativi validi per il loro curriculum.

Il ciclo è partito con un intervento sul grande romanzo manzoniano, che ha al centro proprio un conflitto giuridico. Si proseguirà con una discussione del rapporto tra giudici e imputati nell’opera di Shakespeare, agli albori della modernità. Altri interventi riguarderanno il maggiore romanzo di Conrad, Lord Jim, in gran parte ruotante intorno alle “colpe” del protagonista e al processo che lo vede imputato; l’opera di Cesare Beccaria, in relazione al genere della tragedia penale; l’immaginario giuridico nel romanzo post-coloniale nigeriano; il tema del potere e del diritto in Leonardo Sciascia, uno dei romanzieri che ha più riflettuto sulle istituzioni giuridiche.

Concluderanno la serie le relazioni di due membri del Laboratorio Leopardi, Luca Maccioni  sulle fonti giuridiche di Leopardi, e Valerio Camarotto sul rapporto tra legge e forza nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo.