Roma
Giovedì 2 maggio si è svolto presso la Sapienza Università di Roma un seminario su “L’epistolario di Giacomo Leopardi: tra filologia ed ermeneutica”. A tenere il seminario è stato invitato dal Laboratorio Leopardi Christian Genetelli, professore ordinario all’Università di Friburgo (Svizzera), massimo esperto, a livello internazionale, dei testi epistolari leopardiani.
Christian Genetelli è autore di un importante volume di saggi sulla prima formazione leopardiana (Incursioni leopardiane. Nei dintorni della conversione letteraria, Antenore, Roma-Padova 2003), e ha di recente scoperto e pubblicato un’inedita recensione scritta dal giovane Leopardi, e rimasta a lungo ignota (Un’inedita e ignota Recensione di Giacomo Leopardi: («L’Ombra di Dante»), LED, Milano 2019). Da lungo tempo si è dedicato inoltre allo scandaglio di archivi e biblioteche pubblici e privati allo scopo di reperire, collazionare e revisionare testualmente le lettere di Leopardi di cui sono rimasti testimoni.
In una monografia (Storia dell’epistolario leopardiano. Con implicazioni filologiche per i futuri editori, LED, Milano 2016) Genetelli aveva già fatto il punto sulle sue ricerche iniziali, poi proseguite negli ultimi anni in vista di una nuova edizione, criticamente aggiornata, dell’Epistolario leopardiano, con molte novità. Essa vedrà la luce in un volume di Opere diretto dal fondatore e direttore del Laboratorio Leopardi, Franco D’Intino, e da Novella Bellucci.
Al seminario, introdotto da Franco D’Intino, hanno partecipato alcuni studiosi del Laboratorio Leopardi (Valerio Camarotto, Vincenzo Allegrini, Martina Piperno, Lorenzo Moscardini, Francesco Zanna), e molti studenti della Laurea magistrale in Filologia moderna, che hanno posto domande e animato una interessantissima discussione su vari aspetti del Leopardi epistolografo. Durante il seminario è stata annunciata la pubblicazione di un volume fresco di stampa di Christian Genetelli sulla poesia di Vittorio Sereni, grande poeta novecentesco amante di Leopardi: Sereni: Ancora sulla strada di Zenna, Carocci, Roma 2024.