“Contaminations” – Convegno Leopardiano Internazionale a Oxford

Oxford  (Regno Unito)

Giovedi 9 settembre si è tenuto a Oxford, per tre giorni consecutivi, il grande Convegno internazionale di studi  “Contaminations – Leopardi and the modern self from Romanticism to Modernism” , organizzato dal Centro di Studi LEO – Leopardi studies at Oxford, in collaborazione con il Laboratorio Leopardi  (Sapienza Università di Roma), il Leopardi Centre  (University of Birmingham), e il Centro “Eredità di Leopardi” (Università di Verona), con il patrocinio del Centro Nazionale di Studi Leopardiani  di Recanati.
Alcune relazioni sono state tenute a Oxford, altre online su Zoom.

Sono state tre giornate intensissime e bellissime, piene di entusiasmo e fervore di studi e di idee.
La relazione introduttiva è stata tenuta da Franco D’Intino (Laboratorio Leopardi Sapienza), le conclusioni sono state di Fabio Camilletti (Warwick University).
Da molti luoghi del mondo sono convenuti studiosi di ogni generazione, ma in massima parte giovani, con 28 relazioni intervallate da quattro relazioni Key-note, per un totale di oltre 30 interventi.
Numerosa la partecipazione dei ragazzi del Laboratorio Leopardi, co-organizzatore dell’evento. Oltre al Direttore, Franco D’Intino, sono intervenuti 7 membri stabili del Laboratorio, tutti laureatisi con lui alla Sapienza e ora impegnati in attività di insegnamento e di ricerca in diverse università e istituzioni: Valerio Camarotto  (ricercatore all’Università Sapienza), Martina Piperno  (Associate Professor, University of Durham), Vincenzo Allegrini  (assegnista di ricerca all’Istituto italiano di Studi germanici di Roma), Mirian Kay (dottoranda all’Università di Pisa), Luca Tognocchi  (dottorando all’Università di Bologna), Aretina Bellizzi  (dottoranda all’Università di Trento), Flavia Di Battista  (assegnista all’Università di Pavia).

Tra gli altri relatori, alcuni collaboratori storici del Laboratorio: Massimo Natale  (Verona), Alessandra Aloisi (Oxford), Paola Cori  (Birmingham). E poi molti altri relatori da università italiane e straniere: Pisa, Salerno, Verona, Istituto italiano per gli studi storici di Napoli, Firenze, Udine, Napoli Federico II, Napoli Suor Orsola Benincasa, Bari, Bergamo, Nizza, Paris Nanterre, Oxford, Birmingham, Durham, Warwick, Kingston University, Trinity College, Connecticut.

Nella prima giornata si è parlato dei rapporti tra Antico e Moderno e tra Classicismo e Romanticismo, trattando autori quali Addison, Madame De Staël, Chateaubriand, Flaubert, Baudelaire, Pascoli, De Roberto, Croce, Praga, Sbarbaro, con una relazione sulle fonti bibliche di Leopardi, e una su Orazio.
La seconda giornata si è aperta a temi che vanno oltre la letteratura, come la crisi storica e la guerra (con riferimento a T.S. Eliot), la pandemia e la medicina, la crisi dell’io moderno (con riferimento a Paul Valéry).
La terza giornata ha spinto l’indagine verso molti filosofi, poeti e scrittori antichi e moderni: Platone e Plotino, Condillac, Byron e Shelley (a proposito del tema prometeico), Carlo Michaelstaedter, Oswald Spengler, Wolfgang Hildesheimer, Matilde Serao, Mario Luzi, Franco Buffoni, per concludere con William Faulkner, Raymond Queneau e Antonio Tabucchi.

Il convegno ha mostrato come l’opera di Leopardi non solo abbia ispirato moltissimi poeti, scrittori e filosofi; ma anche come lo studio di autori e temi apparentemente lontani possa essere fecondato dalle idee di Leopardi, capaci di riallacciarsi al passato e di anticipare il futuro, oltre le barriere linguistiche, geografiche e culturali.

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